TELERAMA – Benvenuti gentili e soprattutto curiosi lettori di TeleRama, al consueto appuntamento settimanale con Cineclub, dove i protagonisti assoluti sono le uscite più attese nel mondo del cinema.
Cominciamo i nostri consigli settimanali parlandovi del grottesco Mickey 17 di Bong Joon-ho. L’apprezzatissimo regista sudcoreano, che ha raggiunto la notorietà mondiale grazie alla sua triplice vittoria ai premi Oscar con il film fenomeno dell’annata 2019 Parasite, torna a far discutere di se con un’opera fantascientifica avente protagonista l’amato attore britannico Robert Pattinson. L’interprete ha scelto un ruolo alquanto bizzarro, quello di un uomo “usa e getta” che viene spedito in avanscoperta su un pianeta da colonizzare. Perché “usa e getta”? Mickey Barnes si è sottoposto ad una terapia che gli permette, ogni qualvolta la sua impresa lo conduca alla morte, di rigenerarsi sotto forma di un clone memore di tutti i suoi ricordi. Come in un videogioco, il protagonista si ritroverà in un loop esistenziale in cui la morte rappresenta l’unico modo per andare avanti e rinascere. Cosa spezzerà quest’equilibrio precario ? Il film è una visione imperdibile per gli amanti della fantascienza, del regista o anche semplicemente di Pattinson che ormai è considerato come uno dei migliori attori della sua generazione.
Passiamo dal delirio di Bong Joon-ho ad un altro lungometraggio che mescola occidente ed oriente con il thriller d’azione La città proibita di Gabriele Mainetti. Il regista dei successi di critica e di pubblico Lo chiamavano Jeeg Robot e Freaks out torna sui grandi schermi dei cinema italiani con un’altra storia che prova a trascendere le solite produzioni del Bel Paese. Con questa nuova opera ha deciso di tessere un discorso inedito sulla città eterna, utilizzandola come parco giochi e palcoscenico ideale della ricerca disperata di una donna: la protagonista Mei, esperta di arti marziali, metterà a soqquadro la capitale per ricongiungersi alla sorella scomparsa. A prescindere dalla sua effettiva qualità finale, il film è da premiare per la sua originalità, definendosi come autentica ventata d’aria fresca in un clima produttivo stantio e desolante: viva i registi che osano e sognano!
E concludiamo i nostri consigli con una biografia storica dedicata ad una delle più importanti fotografe del ventunesimo secolo, titolata proprio con il suo nome: parliamo di Lee Miller di Ellen Kuras. La cineasta ha deciso di raccontare la vita di una donna unica e poliedrica, nota non solo per i suoi scatti, ma anche e soprattutto per la sua personalità forte e libera da ogni vincolo: così libera che riuscì ad ottenere tantissimi privilegi ai tempi tipicamente riservati ai soli uomini, come ad esempio quello di essere un corrispondente di guerra. Ad interpretare l’artista che catturò con la sua fotocamera i lati più oscuri della Seconda Guerra Mondiale è la britannica Kate Winslet, vera forza della pellicola. L’attrice ha dato un’interpretazione autentica e sincera di una personalità visionaria e distante anni luce dai suoi contemporanei, riuscendo a restituire al personaggio la sua naturale stravaganza estemporanea senza diventare mai caricatura.