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Bufera su tre comuni: cosa accadrà?

L’inchiesta sugli appalti pubblici e le misure cautelari scattate per diversi amministratori locali stanno aprendo un delicato capitolo per la governance nei Comuni coinvolti: Ruffano, Maglie e Sanarica. Secondo la normativa vigente, gli effetti sulle amministrazioni dipenderanno dalle decisioni individuali dei sindaci e dagli sviluppi giudiziari. Se i sindaci indagati e sottoposti a misure cautelari non dovessero dimettersi, potrebbero rimanere formalmente in carica fino alla sentenza di condanna in primo grado. L’arresto domiciliare di un amministratore locale comporta una sospensione di diritto ai sensi della legge Severino del 2012, indipendentemente dall’esito del processo. In caso di sospensione, le funzioni passano automaticamente al vicesindaco per garantire la continuità amministrativa dell’ente. Qualora anche il vicesindaco fosse coinvolto nell’inchiesta e sottoposto a misure cautelari, si configurerebbe una sospensione amministrativa. In questa circostanza, la Prefettura provvederà alla nomina di un commissario prefettizio, che guiderà il Comune fino al termine della sospensione o, se necessario, fino a nuove elezioni. Intanto le opposizioni comunali dei comuni coinvolti tornano all’attacco con la richiesta di dimissioni. A Maglie il Partito democratico denuncia il rischio di una paralisi amministrativa che inciderà negativamente sulla vita quotidiana dei cittadini e sull’erogazione dei servizi comunali, chiedendo un passo indietro da parte del Sindaco e del Vicesindaco. Anche il gruppo consiliare di minoranza “Agire Insieme” di Ruffano aveva chiesto al primo cittadino di fare un passo indietro.

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