LECCE – Sessanta minuti di coraggio, di gioco, di speranza. Il Lecce ha fatto la partita, ha colpito, ha sfiorato il colpo grosso. Poi, in venti minuti, errori, stanchezza e un destino beffardo hanno ribaltato tutto. Il Milan ha vinto, il Lecce ha perso. Ma il passato non si può cambiare, si può solo imparare.
Ora lo sguardo è già rivolto a Genova, si gioca venerdì sera. Una trasferta difficile, insidiosa, contro un Genoa che arriva incerottato: Balotelli, Messias Ekuban e Cornet sono out, Vitinha in forte dubbio. Ma nel calcio i guai altrui non devono mai illudere. Servirà concentrazione, determinazione, fame. Servirà portare via punti. Se non si potrà vincere, sarà fondamentale non perdere.
Mancano dieci partite, dieci battaglie da affrontare con testa e cuore. Cinque in casa, cinque in trasferta. Al Via del Mare, il Lecce ospiterà Roma, Venezia, Como, Napoli e Torino. Lontano da casa, invece, affronterà Genoa, Juventus, Atalanta, Verona e Lazio.
Un calendario difficile, ma non impossibile. La salvezza passerà da ogni singolo punto, da ogni dettaglio, dalla capacità di capire quando spingere e quando resistere, quando essere belli e quando essere sporchi, brutti e cattivi.
Si riparte da Genova. Un passo alla volta, con il fuoco dentro e la testa alta. Perché la strada è dura, ma il destino si costruisce così.