Due sigle sindacali sollevano dubbi e chiedono chiarimenti sulle procedure con cui la Asl ha conferito un incarico a tempo determinato.
Il segretario generale Fassid – settore Sinafo – ipotizza una gravissima violazione dietro l’assunzione per chiamata diretta, basata esclusivamente sul chi si prenota prima, in spregio a qualunque procedura di selezione pubblica.
E richiesta di chiarimenti è stava avanzata anche dal Segretario Sanità Cisl Fp Lecce in merito alla procedura definita innovativa in tutti i suoi aspetti, come quella adottata nel chiedere la disponibilità ai soli candidati ammessi ad un concorso.
Il caso riguarda un incarico assegnato alla figlia di una dirigente dell’Asl.
Il procedimento (sul quale si addensano i dubbi dei sindacati) prende le mosse nel gennaio scorso dalla richiesta di un collaboratore tecnico presos il deposito della farmacia della Casa circondariale indirizzata al direttore generale e al direttore sanitario della asl di Lecce. Per individuare il soggetto, la scelta è caduta fra i candidati al concorso per Collaboratore tecnico professionale con funzionai di data manager in possesso del titolo di studio in Farmacia e farmacia industriale. Ai 55 concorrenti, l’Area gestione del personale della Asl ha chiesto l’eventuale disponibilità al conferimento dell’incarico temporaneo per le esigenze della casa circondariale. Gli interessati avrebbero dovuto comunicare la disponbilità entro il 31 gennaio 2025 all’indirizzo pec della asl. La platea, così si è ridotta a 27. La scelta è stata effettuata secondo un vecchio adagio: chi prima arriva meglio alloggia. E così l’assunzione è stata assegnata alla figlia della dirigente della Asl che è risultata la prima a rispondere alla chiamata. La disponibilità è stata richiesta il 27 gennaio e alle 9,51 dello stesso giorno è giunta la prima adesione
La questione è già materia di un ricorso, di segnalazioni all’assessorato alla sanità, alla segreteria del ministro della Salute e alla Procura regionale delle Corte dei Conti per presunti danni erariali
