“Dall’una di domenica 9 marzo e fino al termine delle esigenze”, è scattata l’ordinanza del Comune di Bari che impone una serie di limitazioni e divieti per consentire le operazioni di protezione civile e messa in sicurezza nell’area del crollo della palazzina in via De Amicis, avvenuto la sera del 5 marzo.
Intanto è emerso che, meno di un’ora prima del crollo, era stato inviato un messaggio di allerta dall’amministratore dell’immobile nella chat con i condomini, per avvisare che, dagli scavi in corso, erano emerse nuove fessure sulle facciate e dunque, fino al 14 marzo, “nessuno potrà accedere o permanere nell’edificio”. “Parliamo di incolumità delle persone – scriveva l’amministratore – per cortesia, nel vostro interesse, adeguatevi”. Cinquanta minuti dopo quel messaggio, la palazzina è collassata, e per miracolo non sono rimasti travolti gli operai che si trovavano sul posto, allarmati dagli scricchiolii e dalla caduta di calcinacci, che sono riusciti a fuggire portando con sé anche una famiglia con un bambino. Nel palazzo era rimasta solo la 74enne Rosalia De Giosa, estratta viva dalle macerie alle 21.30 della sera successiva, dopo 27 ore dal crollo. Solo pochi giorni prima erano iniziati i lavori di ristrutturazione dell’immobile, affidati a una ditta di Casamassima per 570mila euro. Spetta ora agli inquirenti, che indagano per crollo colposo a carico di ignoti, individuare le cause del cedimento dell’edificio e se i lavori intrapresi siano stati determinanti. La Procura ha convalidato il sequestro dell’area del crollo e della parte di edificio pericolante ma rimasta in piedi. Sarà invece il Comune a regolare l’accesso ai cinque stabili vicini, evacuati per sicurezza. Per il momento solo quelli di via Pinto 22 potranno rientrare nei loro appartamenti, dopo che i sopralluoghi dei tecnici del Comune e dei vigili del fuoco hanno escluso rischi statici.