BRINDISI – La Filcams e Nidil Cgil hanno annunciato la loro adesione allo sciopero dell’intera giornata lavorativa del 10 marzo, proclamato dalla Filctem Cgil contro la chiusura degli impianti di cracking Versalis. La decisione dell’azienda di chiudere gli impianti italiani, in particolare quello brindisino, ha suscitato profonde preoccupazioni tra i lavoratori della filiera produttiva.
Il sit-in si svolgerà davanti alla sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), in occasione del tavolo sulla chimica. Claudia Nigro e Chiara Cleopazzo, rispettivamente segretarie generali di Filcams Cgil e Nidil Cgil Brindisi, hanno evidenziato che, nonostante l’annuncio di Eni di futuri progetti per la produzione di accumuli energetici Litio-Ferro-Fosfato (Lfp), mancano certezze sia sui tempi di avvio dei nuovi investimenti, sia sulla completa tutela occupazionale ed economica dell’indotto.
La mobilitazione coinvolgerà i lavoratori dei servizi, del pulimento industriale e i somministrati impiegati negli appalti dell’intera filiera Versalis, unendosi così alla protesta già indetta per i lavoratori diretti. Il segretario confederale della Cgil, Pino Gesmundo, ha dichiarato che è inaccettabile sacrificare gli interessi del Paese a quelli finanziari di un’azienda partecipata dallo Stato, e ha criticato il Governo per aver avallato questa operazione.
Il piano industriale proposto dall’Eni prevede la chiusura degli ultimi due cracking presenti in Italia e lo stop definitivo alla produzione di etilene, materia base fondamentale per la produzione di tutte le materie plastiche. Questa scelta, secondo Gesmundo, renderà l’Italia ancora più dipendente dai Paesi extraeuropei, indebolendo il sistema manifatturiero nazionale e aumentando i rischi legati alla guerra dei dazi e al costo della materia strategica.
I sindacati chiedono quindi al Governo e all’Eni di rivedere il piano industriale, garantendo la continuità produttiva e la tutela occupazionale per tutti i lavoratori coinvolti.
