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Taranto, ennesimo deferimento. Abodi risponde a Giove

TARANTO – Peggio di così non poteva andare: il Taranto nel weekend appena concluso non ha giocato, non è sceso in campo e attende, senza molte speranze, il suo triste destino. Il futuro del club ionico e del calcio al Taranto è incerto, è appeso ad un filo, e in questo tragico scenario la squadra è ancora ufficialmente in Serie C, ma rischia addirittura la radiazione.

E, come se non bastasse, ieri il Procuratore Federale, a seguito alle segnalazioni della Covisoc, ha deferito al Tribunale Federale Nazionale Sezione Disciplinare, 4 società di Lega Pro: Triestina , girone A, Lucchese , girone B, Messina e Taranto (entrambe nel girone C), nonché i rispettivi legali rappresentanti e dirigenti, per una serie di violazioni di natura amministrativa e per non aver rispettato i termini perentori di alcune scadenze.

Al club ionico è stata, inoltre, contestata la recidiva, un’aggravante che spalanca le porte dell’esclusione dal campionato con un inevitabile ripercussione sull’intero girone. Scontati i termini abbreviati per i contenziosi, ma una sentenza definitiva in ambito endofederale non arriverà prima di una quindicina di giorni. E ovviamente sarà immediatamente esecutiva, anche se ci sarà spazio per possibili ricorsi dinanzi al Collegio di Garanzia del Coni. Con la classifica che cambierà ancora.

Intanto, nei giorni scorsi si è rifatta viva la Apex Capital, dopo il mancato closing di dicembre. Ma la società di Campbell deve riconquistare la fiducia dei tifosi, di tutto l’ambiente e e non solo. Il tutto, mentre emergono delle timide voci voci su gruppi locali e imprenditori interessati alla gestione del rinnovato stadio “Iacovone”. Tuttavia, mancano certezze e basi solide. 

Infine, riguardo le accuse che sono state rivolte dal presidente dimissionario del Taranto, Massimo Giove, al ministro dello Sport Andrea Abodi, lo stesso ha risposto «Dire che un ministro sia responsabile delle difficoltà di un club è stravagante. Il dg di allora del Taranto, Galigani, sa bene come sono andate le cose. Noi abbiamo cercato sempre di agire per il bene dei Giochi del Mediterraneo e della città. Lo stadio fino a dicembre è stato a disposizione del Taranto. È un peccato che non sia stata colta l’opportunità di avere un impianto moderno», ha concluso Abodi 

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