Dopo la segnalazione giunta alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, in merito alla presenza di ragazzini di terza media che porterebbero con sé coltelli a serramanico e a scatto, inclusi i pericolosi modelli “a farfalla”, vietati per legge, è al lavoro la Prefettura di Lecce con l’elaborazione di un protocollo d’intesa che coinvolgerà anche il tribunale dei minori per attivare misure di controllo e prevenzione in riferimento a devianza e delinquenza tra i giovanissimi. La denuncia è partita dal padre di un alunno della scuola secondaria di primo grado di Miggiano, che ha riferito di una situazione diffusa tra alcuni studenti delle classi terze dell’istituto.
Secondo la testimonianza raccolta dai carabinieri di Specchia, non si tratterebbe di un caso isolato. Oltre alla presenza di armi tra gli studenti, emerge anche un’escalation di atteggiamenti aggressivi e minacciosi tra i giovanissimi.
L’allarme lanciato ha già portato a un’azione immediata: l’informativa è stata trasmessa ai servizi sociali, ai sindaci e ai dirigenti scolastici dei comuni interessati per avviare le valutazioni di competenza. Sul caso è intervenuto anche il preside del comprensivo di Miggiano-Montesano che ha scritto a tutti i genitori chiedendo collaborazione, invitandoli a controllare le tasche dei propri figli quando escono da casa per andare a scuola. Ma il problema della violenza giovanile è sempre più urgente e richiede risposte strutturali. In questo contesto, la Prefettura di Lecce sta lavorando in sinergia con le scuole e con il Tribunale per i Minorenni. L’obiettivo è attivare misure di controllo e prevenzione per contrastare fenomeni di devianza e delinquenza tra i più giovani. Il piano potrebbe prevedere il potenziamento della vigilanza nelle scuole, il dialogo con le famiglie e l’introduzione di percorsi educativi specifici per sensibilizzare gli studenti sui rischi e le conseguenze di comportamenti violenti.
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