BRINDISI – Una sentenza del Consiglio di Stato riguardante una fornitura pubblica può non essere applicata? La risposta è decisamente negativa ed in Municipio a Brindisi ci sono tutte le professionalità necessarie a comprendere che davvero non si può fare diversamente rispetto a quanto stabilito dai giudici amministrativi.
Proprio alla luce di tutto questo, davvero non si comprende cosa stia realmente accadendo in riferimento alla necessità di affidare ad un nuovo gestore il servizio di raccolta e smaltimento di rifiuti solidi urbani. Teorema, oggi diventata Avr per l’Ambiente, secondo il Consiglio di Stato non poteva aggiudicarsi l’appalto biennale e quindi bisogna scorrere la graduatoria. Al secondo posto si è classificata Teknoservice e, a quanto pare, l’interlocuzione tra l’azienda e gli uffici comunali è già stata avviata da tempo, a tal punto da aver verificato che ci sono le condizioni perché proprio Teknoservice accetti l’incarico. Ma questo evidentemente non basta, visto che è tutto fermo ed Avr per l’ambiente continua a raccogliere rifiuti in città, senza che si possa prevedere alcuna programmazione di interventi aggiuntivi per migliorare il servizio. Sulla base delle informazioni raccolte si starebbero approfondendo alcuni aspetti legati ai requisiti morali della stessa azienda probabile subentrante. Ma davvero non si capisce il motivo per cui non si assegna un appalto sulla base delle garanzie previste dalle leggi in vigore.
E se queste garanzie non ci sono non si capisce la ragione per cui non si scala la graduatoria, facendo ricorso al terzo, se non al quarto o al quinto classificato.
Insomma, il problema non si risolve a botta di interlocuzioni interne in cui ognuno, nell’ambito della struttura burocratica, cerca di allontanare da se stesso qualsiasi tipo di responsabilità. E’ un modo di agire che va a totale danno dei cittadini a cui rimane un servizio di raccolta carente ed estremamente costoso. Un fatto difficilmente digeribile, a dire il vero.