Venti milioni di euro (dieci a testa): a tanto ammonta il risarcimento chiesto da Comune di Bari e Regione Puglia nei confronti dei 108 imputati nel processo con rito abbreviato relativo all’inchiesta Codice Interno, che un anno fa svelò i presunti intrecci tra mafia, politica e imprenditoria a Bari. Il Comune ha anche chiesto la restituzione degli stipendi erogati tra il 2019 e il 2024 all’ex consigliera comunale Maria Carmen Lorusso, moglie dell’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri, detenuto in carcere, del quale la Regione ha chiesto il sequestro del vitalizio.
Le richieste sono state avanzate dagli avvocati Tommaso Pontassuglia e Enrico Dellino, che rappresentano rispettivamente Comune e Regione. Il Comune, in particolare, ha chiesto cinque milioni di euro agli imputati a cui sono contestati i reati di mafia e altri cinque a quelli a processo per scambio elettorale politico-mafioso. Tra questi c’è anche Olivieri, che secondo la Dda di Bari avrebbe favorito l’elezione della moglie alle comunali 2019, raccogliendo voti da tre clan baresi.
C’è anche l’Amtab tra le parti civili costituite. L’avvocato Andrea Moreno ha chiesto 2 milioni 200mila euro di risarcimento agli imputati Michele De Tullio e Tommaso Lovreglio, ex dipendenti licenziati a seguito dell’inchiesta, legati al clan Parisi, che avrebbero imposto alcune assunzioni.
La prossima udienza è fissata per il 5 marzo.