Il procuratore di Bari, Roberto Rossi, chiede un giro di vite che impedisca l’uso dei cellulari in carcere. Perché, tramite smartphone, anche dietro le sbarre è facile impartire ordini e gestire traffici illeciti, come accedeva nel caso di alcuni dei 37 arrestati dei clan Strisciuglio e Parisi di Bari. L’ordinanza di custodia cautelare, emessa dalla Dda, è stata eseguita dai carabinieri. Secondo quanto emerso dalle indagini, a capo dell’organizzazione criminale dedita al traffico di droga c’erano Davide Monti (detenuto a Trapani e ritenuto elemento di spicco del clan Strisciuglio) e Michele Parisi (fratello del boss Savinuccio del quartiere Japigia di Bari, ai domiciliari per motivi di salute). Le due associazioni criminali si contendevano le piazze di spaccio di Turi. Quindici sono finiti in carcere, tra cui Davide Monti e Michele Parisi, 16 ai domiciliari e 6 sono destinatari di obbligo di dimora. Gli indagati, a cui sono contestati 146 capi d’imputazione, sono in totale 52, tra cui un cittadino cubano, due colombiani, tre marocchini, un bulgaro e un albanese. Secondo la Dda, il gestore di un b&b di Conversano, Francesco Giordano, finito in carcere, avrebbe avuto il ruolo di organizzatore dell’associazione capeggiata da Monti: nella sua struttura, infatti, sarebbe stata nascosta la droga (cocaina, hashish, marijuana) e sarebbero state confezionate le dosi.
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