LECCE – Dopo tre partite in cui la classifica del Lecce aveva fatto registrare delle scosse, nell’anticipo di venerdì contro l’Udinese non sono state rilevate oscillazioni. Zero punti. Fa ancora schiumare rabbia l’episodio del rigore concesso all’Udinese, quello non dato al Lecce e la mancata espulsione di Payero, ma è il momento di girare pagina perché i risultati arrivano grazie alle prestazioni sul campo. E la squadra giallorossa è chiamata a reagire alla sconfitta contro i friulani e deve sicuramente cancellare una prova tutt’altro che brillante.
Una prova da rivedere, analizzare e migliorare. Perché il Lecce visto all’opera contro i bianconeri de Friuli ha fatto non uno, ma due passi indietro rispetto alle precedenti esibizioni.
Una squadra, quella di Giampaolo, che in casa non riesce più a segnare. L’ultima rete risale al 21 dicembre scorso quando Tete Morente bucò la porta della Lazio uscita comunque vittoriosa dalla sfida del Via del Mare. Poi il flusso offensivo davanti al pubblico del Via del Mare ha subito un blocco: per quattro partite la formazione leccese è rimasta con le polveri bagnate. Le avversarie che al Via del Mare sono uscite indenni sono state Genoa, Inter, Bologna e Udinese. E sulla sua strada la formazione di Giampaolo ha trovato squadre che certamente non hanno fatto le barricate. Due pareggi e due sconfitte. E zero gol all’attivo. Il Lecce deve rompere l’incantesimo Via del Mare.
Purtroppo la compagine giallorossa detiene, per ora, il triste primato del peggior attacco del campionato: nessuno ha fatto peggio del Lecce. Solo 18 le reti messa a segno. Sulla giostra del gol sono saliti finora solo in 5: Krstovic con 7 gol, 4 Pierotti, 3 Morente e l’ex Dorgu; 1 gol per Rebic.
L’auspicio è che possano arrivare pure i gol dei nuovi arrivati, Karlssone N’Dri, nonché quelli di centrocampisti e difensori. E anche con un repertorio differente da quelli su azione manovrata. Con Giampaolo ancora nessuna rete su palla inattiva. Per scalare la vetta salvezza il Lecce deve aggrapparsi a tutto. A partire da Firenze.