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Lecce-Udinese, il festival degli orrori arbitrali

LECCE – Lecce-Udinese finisce 0-1 per i friulani, ma più che una partita di calcio è sembrato uno spettacolo grottesco, con l’arbitro e la sala video nei panni dei registi di un film dell’orrore. Una gara brutta destinata probabilmente allo zero a zero, viene stravolta da decisioni arbitrali che lasciano senza parole.

Protagonista in negativo dunque Kevin Bonacina, giovane arbitro mandato al macello da un designatore che pare aver pescato il suo nome da un’urna a caso. In una partita soporifera, a deciderla non è stato il talento, né la tattica, ma un rigore inesistente che grida vendetta.

L’episodio chiave è una normale azione di gioco: Jean anticipa nettamente l’avversario e va sul pallone, Lovric si inserisce da dietro e finisce per sbattere contro il difensore giallorosso. Un contrasto banale, da vedere e lasciar correre. Bonacina, con buon senso, inizialmente non fischia nulla. Ma poi entra in scena il vero burattinaio della serata: la sala VAR, con al comando l’esperto Guida di Torre Annunziata, lo stesso che annullò il gol regolare di Piccoli contro il Milan. È lui a richiamare Bonacina, che si fa convincere e assegna uno dei rigori più assurdi della storia recente.
E come se non bastasse il grottesco sipario arbitrale, ci pensa l’attaccante bianconero Lucca a completare la sceneggiata. Non è lui il rigorista designato, ma decide comunque di battere, litiga con i compagni e viene subito sostituito dal suo allenatore per insubordinazione. Una scena da circo, roba da far impallidire i clown più tristi.

A rendere ancora più infuocata la serata, e a gettare ulteriore benzina sul fuoco delle polemiche, arriva poi l’ennesima decisione arbitrale incomprensibile. Situazione molto simile nell’area dell’Udinese: Coulibaly finisce a terra dopo un contatto con la spalla di Bijol, che si frappone tra lui e l’uscita del proprio portiere. Il Lecce protesta, il pubblico esplode in un boato di rabbia, ma questa volta il VAR resta muto. Nessun richiamo, nessuna revisione, nessun rigore. Due pesi e due misure, l’ennesima dimostrazione che la coerenza arbitrale è un’utopia.

Il festival degli orrori prosegue nella ripresa. Payero, già ammonito per un fallo su Berisha, stende Jean con un intervento da codice penale: piede alto sul ginocchio. Bonacina, mal posizionato, non vede. Ma il quarto uomo Doveri, ben piazzato, decide di fare scena muta. Risultato? Niente secondo giallo, niente espulsione. Ancora una volta, il Lecce penalizzato.

La classe arbitrale ormai dimostra incapacità di gestione perché è sempre meglio pensare che si tratti di incapacità e non di malafede. Perché se fosse la seconda sarebbe davvero inquietante ma siamo certi che non sia malafede.

In ogni caso, un’altra serata da dimenticare per il calcio italiano, e ancora una volta una piccola società che lotta per mantenersi sulla linea di galleggiamento viene danneggiata pesantemente.

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