Settantadue secondi per affondare, novanta minuti per certificare il disastro. Il Taranto crolla a Picerno sotto una pioggia di gol: un 7-0 che è una sentenza, una disfatta senza attenuanti. I lucani, nell’anticipo della 28esima giornata del girone C della serie C passeggiano, i rossoblù si arrendono.
De Luca schiera il Picerno con il 4-2-3-1 con Merelli; Pagliai, Manetta, Nicoletti, Salvo; Franco, De Ciancio; Energe, Maiorino, Volpicelli; Petito.
Murgia risponde con un 4-4-2, con Caputo; Magrì, Fiorentino, Picardi, Lenti; Del Gaudio, Pastore, Candela, Bello; Zerbo, Zingarelli.
Arbitra Andrea Migliorini di Verona
Il primo squillo arriva subito: al 2’ Caputo respinge su Maiorino, ma Volpicelli è il più lesto e insacca. Nemmeno il tempo di rialzare la testa che al 6’ Energe raddoppia, servito dallo stesso Volpicelli. Il Taranto è un castello di sabbia che si sgretola con ogni folata di vento. Al 16’ De Ciancio fa 3-0 di testa, primo centro stagionale per lui. Il Picerno gioca sul velluto, i pugliesi crollano: al 21’ ancora Energe ruba palla a Fiorentino in area e cala il poker. La quinta rete arriva al 27’, firmata da Petito con un tocco sotto misura.
L’unico sussulto del Taranto arriva al 38’, quando Zingarelli colpisce la traversa. Un lampo isolato in una notte senza luce. La squadra di Murgia barcolla fino all’intervallo, ma la ripresa è ancora un incubo. Al 47’ Palazzino segna il 6-0 su assist di Salvo, al 54’ è ancora Petito a chiudere i conti su suggerimento dello stesso Palazzino.
Il Picerno si ferma, il Taranto prova timidamente a uscire dalla propria metà campo, ma la partita è già scritta. Il 7-0 è il peggior risultato della stagione, la vittoria più larga della storia del Picerno in Serie C.
Adesso resta solo il giudizio della Co.Vi.So.C., che potrebbe escludere il Taranto dal campionato. Sarebbe il colpo di grazia, ma forse anche una liberazione. Perché quando un cavallo è stanco e non si rialza più, il destino è già segnato.