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Le associazioni del territorio: “Trovare alternative alla chiusura del dormitorio”

BRINDISI – Il dormitorio di via Provinciale San Vito a Brindisi è al centro di una controversia che coinvolge le associazioni locali e l’amministrazione comunale. Una decisione che le associazioni locali definiscono miope e dannosa per i lavoratori e la città.

Le associazioni e i sindacati, tra cui la CGIL e la FLAI CGIL di Brindisi, hanno più volte proposto soluzioni alternative, come la ristrutturazione del dormitorio esistente e l’avvio di progetti di integrazione. Tuttavia, l’amministrazione comunale avrebbe scelto di non investire i fondi disponibili dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

La decisione di trasferire i migranti a Restinco, in una struttura confiscata alla criminalità organizzata, ha sollevato ulteriori preoccupazioni. Sebbene il trasferimento garantisca condizioni di vita più dignitose rispetto alle attuali tendopoli, resta aperta la questione sul futuro dell’immobile di via Provinciale San Vito.

Le associazioni chiedono la convocazione di tavoli territoriali per trovare soluzioni condivise e rispettose della dignità umana. La situazione evidenzia la necessità di un impegno concreto per migliorare le condizioni di chi lavora nei campi e contribuisce alla crescita economica della comunità.

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