Fate presto! È il grido di disperazione degli agricoltori colpiti dal disastro Xylella, che hanno manifestato a Bari sotto il Palazzo dell’Agricoltura, proprio mentre si svolgeva il tavolo convocato dall’assessore regionale Donato Pentassuglia con le associazioni agricole, per fare il punto sugli interventi messi in campo.
“Abbiamo 22 milioni di ulivi ormai distrutti, un paesaggio distrutto, oltre 100mila ettari di terre interessati, l’avanzamento del batterio. Il nuovo ritrovamento nella zona di Triggiano ci fa preoccupare parecchio, perché un’altra sottospecie della Fastidiosa va ad intaccare la vite e i fruttiferi, ed è un’ulteriore minaccia per la nostra agricoltura”, denuncia Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia.
Gli olivicoltori in ginocchio, che hanno aderito al flash mob organizzato dalla Coldiretti, chiedono di accelerare le misure con risorse già a disposizione, e di prevedere le indennità per calamità dal 2020 in poi. In dodici anni, il batterio killer degli ulivi ha coinvolto 8mila chilometri quadrati di territorio, senza che il patrimonio olivicolo compromesso sia stato ancora ricostruito. Circa 3 milioni il numero stimato di ulivi reimpiantati, a fronte di 21 milioni di piante infette, mentre la Xylella marcia verso Bari dopo aver devastato il territorio salentino.
il direttore di Coldiretti Puglia, Pietro Piccioni, evidenzia che “dal primo piano sono 115mila ettari in più che si sono ammalati. Dal 2020 in poi i produttori non hanno ricevuto nessun tipo di indennizzo. Abbiamo necessità oggi di ridisegnare il Tacco d’Italia riconfigurandolo dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Ecco perché nel nostro piano è previsto che anche l’ambiente e il turismo entrino in gioco, perché qui non è solo un problema agricolo, parliamo della desertificazione di un territorio in maniera spinta”.
“Siamo al secondo piano di rigenerazione olivicola, ma ancora i soldi del primo piano non sono stati erogati in modo sufficiente e soprattutto organizzato”: è la denuncia di Demetrio De Magistris di Coldiretti Lecce.