LECCE – Nel dopo partita di Monza il tecnico del Lecce offre la sua analisi sulla partita. “È stata una partita che abbiamo cercato di vincere, ma con intelligenza, non all’arma bianca – ha spiegato l’allenatore del Lecce durante la conferenza post partita -. E dietro dovevamo stare attenti perché il Monza ha giocatori di qualità, al di là della classifica. Partita delicata sul piano mentale. La sintesi è questa: bisognava vincere, ma non si poteva perdere. La partita è stata positiva, portiamo a casa un risultato positivo, non abbiamo subito gol, in A non è facile, la squadra ha fatto una partita concreta. Se fossimo stati più bravi e più lucidi avremmo raccolto di più”.
Un pareggio che continua a far muovere la classifica del Lecce in una lotta salvezza che resta incerta: “Penso che lì sotto le squadre si equivalgono, un po’ tutte – osserva -. All’inizio il Monza aveva un organico importante, anche ora la rosa è di valore, non è una squadra materasso. C’è tantissimo equilibrio. Ecco perché la continuità di risultati è importante. Per quanto riguarda la mia squadra, questa è la mia tredicesima partita. I calciatori mi seguono, ma non ho certezza di niente, bisogna aver la forza di gestire i momenti positivi e quelli meno positivi”.
Nel finale Giampaolo ha messo in campo energie fresche (ha esordito pure Danilo Veiga) con gli ingressi di Rebic e N’Dri, senza perdere, però, equilibrio. “Io potevo alterare gli equilibri rischiando di vincerla, ma anche di perderla – aggiunge -. La mia percezione è che potevamo vincerla anche senza alterare gli equilibri, queste sono le mie percezioni. Poi si può far tutto, ma ti assumi il rischio. Ho fatto un mix di equilibri perché in questa partita avevamo bisogno di concretezze senza rinunciare alla qualità offensiva perché abbiamo giocato con pseudo tre attaccanti ed Helgason aggiunto. Perché bisognava avere le percezioni di quello che poteva succedere”.
