TARANTO – Il Taranto affonda, e intorno c’è solo mare aperto. I tifosi del club rossoblù, ormai alla deriva, guardano al 16 febbraio come l’ultimo scoglio prima che la storia del calcio ionico sia inghiottita dalle onde. Penalizzazioni, stipendi non pagati, giocatori allo stremo: il naufragio è quasi completo, con la società che tenta disperatamente di tappare falle troppo grandi per essere ignorate.
Gli avversari, invece di lanciare una cima, osservano e discutono. Monopoli e Benevento temono di perdere punti, altre squadre lamentano danni economici, il Trapani attacca la gestione della società. Intanto, l’Assocalciatori aspetta prima di dire la sua, come chi osserva una tempesta dal molo, incerto se intervenire o meno.
Sul campo, il Taranto è già un relitto. Dodici sconfitte di fila, una rosa che cade a pezzi e giocatori in sciopero. Venerdì sera, alle 20:30, a Francavilla Fontana a porte chiuse, si giocherà un derby che somiglia più a un addio che a una partita vera. Il Foggia sarà l’ultimo spettatore di una squadra che non ha più voce né forze per lottare.
L’Interregionale è dietro l’angolo, la radiazione un’ombra sempre più vicina. Il Taranto cerca disperatamente di restare a galla, ma il mare è impietoso. E il 17 febbraio, il giorno dopo delle scadenze, potrebbe essere il giorno in cui l’ultima onda spegne ogni speranza.