Neviano al centro del dibattito politico dopo la firma del Protocollo di legalità tra la Prefettura di Lecce e il Comune. Durante l’evento, il Prefetto ha parlato di malagestione e paralisi dell’ente nella precedente amministrazione. Un’affermazione che ha suscitato la pronta replica dell’ex sindaco Silvana Cafaro, che desidera sottolineare che nessun membro della sua amministrazione ha riportato condanne definitive per i reati menzionati e respinge l’accusa di aver paralizzato l’ente comunale. Al contrario, denuncia difficoltà amministrative da parte dell’attuale giunta Mighali, incapace – secondo lei – di portare avanti progetti e di approvare le proprie delibere in Consiglio Comunale.
L’ex sindaco evidenzia inoltre che il Protocollo di legalità prevede l’installazione di un impianto di videosorveglianza finanziato con fondi ottenuti dalla sua amministrazione, la stessa oggi accusata di “malcostume e corruttele”. E proprio su questo progetto, Cafaro solleva un’ulteriore critica: la direzione lavori era stata affidata a un tecnico che, fino a pochi giorni prima, risultava socio della ditta beneficiaria dell’appalto. Una situazione segnalata dall’opposizione e che avrebbe costretto l’attuale amministrazione a revocare gli atti in autotutela.
Il comunicato si chiude con un appello al sindaco di Neviano affinché chiarisca pubblicamente chi o cosa stia ostacolando il percorso di legalità citato dal Prefetto. Secondo Cafaro, la comunità non merita di essere dipinta come immersa in un contesto di illegalità, né di assistere a quelle che definisce “cortine fumogene” per nascondere l’inefficienza amministrativa della giunta in carica.