LecceSport

Basket A2, il Toro cade ma lo fa da guerriero, vince Urania Milano negli ultimi secondi

LECCE – A volte lo sport sa essere crudele. Ti porta in alto, ti fa sognare, poi in un attimo ti strappa via tutto. HDL Nardò Basket ha sfiorato l’impresa contro Wegreenit Urania Milano, con una rimonta da brividi e un cuore grande così. Alla fine, però, è mancato quel soffio di fortuna che trasforma una favola in realtà. Finisce 79-81, con il solito, inarrestabile Amato a spezzare l’incantesimo proprio quando il Toro stava per ruggire più forte.

E dire che Nardò partiva con le armi spuntate. Senza Giuri, Iannuzzi, Nikolic e Woodson, fuori per infortunio, e senza Smith, il cui transfer è arrivato fuori tempo massimo, Mecacci ha dovuto fare i conti con una panchina cortissima e una squadra ridotta all’osso. Eppure, il quintetto di emergenza ha fatto tremare i meneghini. Pagani, Donadio, Zugno, Stewart Jr. e Mouaha si sono lanciati nella battaglia come guerrieri senza paura, tenendo testa a un’avversaria più lunga, più fresca, ma non più affamata.
Il primo tempo è stato un botta e risposta continuo, come due pugili che non vogliono cedere il ring. Milano si affida a un Amato in stato di grazia, mentre Nardò costruisce con pazienza e carattere. All’intervallo i granata sono lì, incollati sul 44-42, con la sensazione che il colpaccio sia possibile.
Poi arriva il terzo quarto, la tempesta perfetta. Nardò perde ritmo, fiducia e riferimenti, mentre Urania affonda i colpi con cinismo. Un 8-29 da brividi sembra chiudere la pratica: 52-71 e palazzetto ammutolito. Sembra finita. Sembra però.

Perché questo Toro ha mille vite e non vuole mollare. Ultimo quarto da cinema, con una rimonta che incendia il Pala San Giuseppe. Stewart Jr. guida la carica, Mouaha infila bombe pesantissime, Pagani si prende la scena con una schiacciata che manda in delirio i tifosi. A un minuto e mezzo dalla sirena è tutto in bilico: 79-79. Il miracolo è lì, a un passo.

Ma nel basket, come nella vita, ci sono serate in cui il destino ha già scritto il finale. E il finale lo scrive ancora lui, Andrea Amato, che pesca dal cilindro il canestro che regala la vittoria a Milano e spegne ogni speranza per Nardò.

Non è arrivata la vittoria, ma è arrivata una lezione di coraggio. Questo Nardò ha lottato, ha sofferto, ha emozionato. Ha perso, sì. Ma solo nel punteggio. Il cuore, quello, è da vincitori.

Articoli correlati

Con il trattore in un canale, perde la vita 61enne di Tricase

Paolo Franza

Tap, il consigliere Stabile (FdI) risponde al sindaco di Melendugno

Redazione

Lecce, auto prende fuoco mentre è in marcia. Nessun ferito

Mario Vecchio

Gemellaggio con i paesi baltici: un varco turistico-culturale importante

Redazione

“Fingeva di badare a noi, ci ha sottratto 90mila euro”: la denuncia di due anziani

Redazione

Taurisano, esce di casa senza fare ritorno: ricerche in corso per un 65enne

Redazione