Cento euro per saltare la fila e fare subito gli esami: così un dirigente medico dell’ospedale di Molfetta, nel barese, lucrava sulle liste d’attesa. Faceva pagare i pazienti per accedere subito a visite ed esami. I carabinieri hanno scoperto il sistema che aveva messo in atto e l’hanno arrestato in carcere. Le accuse sono di corruzione, concussione, peculato e truffa aggravata ai danni dello Stato. Le indagini, svolte tra luglio e novembre scorsi, hanno svelato il sistema messo su dal medico, parallelo rispetto al meccanismo di prenotazione ordinario, che gli avrebbe permesso di ottenere compensi illegali per consentire ai pazienti di sottoporsi in modo immediato a visite ed esami che altrimenti sarebbero stati eseguiti dopo molti mesi. Tra di loro ce n’erano alcuni che, seppur esenti dal pagamento del ticket, per eludere le liste di attesa sono stati costretti a sborsare da 50 ai 100 euro a prestazione. Ma c’erano anche dei pazienti privilegiati a cui veniva riservata una corsia preferenziale: colleghi e amici che si rivolgevano direttamente al professionista che subito si adoperava per eseguire le prestazioni durante l’orario di servizio, utilizzando la strumentazione dell’ospedale.
Dopo l’acquisizione dei documenti, sapendo di essere sotto indagine, il medico avrebbe tentato di inquinare il quadro probatorio suggerendo ad alcune persone da cui aveva intascato denaro indebitamente le risposte da fornire ai carabinieri che li avevano convocati in caserma.