Dodici anni dietro le sbarre, l’evasione, un passato fatto di rapine e furti. Oggi, però, Alex Spedicato è un uomo libero. Libero non solo nel corpo, ma soprattutto nello spirito. A 32 anni, dopo aver conosciuto il lato più duro della vita, ha deciso di cambiare strada, di riscrivere il suo destino con la musica come compagna di viaggio.
La sua storia inizia nel 2013, con un arresto per rapina a Frigole. E poi ancora la rapina in gioielleria a Bologna e l’evasione dal carcere di Forlì: un salto nel vuoto, sei metri di altezza, un impatto che gli è costato mesi di cure e una temporanea sedia a rotelle. Ma la vera prigione non era quella fatta di sbarre e cemento: era quella dentro di lui, un vortice di scelte sbagliate e conseguenze inevitabili.
È nel carcere di Parma che avviene la svolta. Lì, in una detenzione più dura, trova un’inaspettata via di fuga: la scrittura. Penna e foglio diventano il suo nuovo spazio di libertà. Le parole scorrono, trasformando il dolore e il rimpianto in testi di canzoni, in versi che raccontano la sua storia, la sua verità, il suo viaggio tra cadute e redenzione.
Oggi Alex, questo ragazzo originario di Carmiano, guarda al passato con consapevolezza. Ha capito i suoi errori, ha pagato per le sue scelte e, soprattutto, ha imparato. “Direi all’Alex di una volta di ascoltarsi di più”, afferma con lucidità. E ai ragazzi che potrebbero vedere nel suo percorso qualcosa di affascinante, lancia un messaggio chiaro: “Questo non è figo”.
La libertà, quella vera, l’ha trovata nella musica. E proprio in questi giorni sta per uscire il suo primo videoclip, Free-Style. Quel Free nel titolo è più di una parola: è il simbolo di una nuova vita, di un sogno che finalmente prende forma. Dopo anni di buio, Alex ha ritrovato la luce. Manca ormai pochissimo alla fine di questa lunga pena: attualmente è infatti affidato ai servizi sociali, ma termineranno a breve e, stavolta, questa libertà ritrovata, non ha intenzione di lasciarsela sfuggire.