Si è concluso con una condanna il processo a carico di un 37enne di Tricarico, domiciliato a Roma, per un episodio avvenuto nella notte dell’8 luglio 2018 all’esterno di una nota discoteca di Gallipoli. Il giudice Michele Guarini della prima sezione penale del Tribunale di Lecce ha inflitto all’uomo una pena di un anno e quattro mesi, con sospensione e non menzione nel casellario giudiziale, oltre al pagamento delle spese processuali e al risarcimento dei danni, da quantificare in separata sede. Il giovane, in vacanza nel Salento con la fidanzata, fu allontanato dal locale per motivi non del tutto chiariti. Poco dopo, si accasciò al suolo privo di sensi e venne soccorso dai volontari della Lifeguard di Nardò, presenti in zona con un’ambulanza. Durante il trasporto, però, ripresosi, si scagliò contro i due operatori, colpendoli e provocando danni alle attrezzature di bordo, tra cui un cardiodefibrillatore e una barella autocaricante. Entrambi i soccorritori riportarono lesioni guaribili in 7 e 10 giorni.
L’uomo ha tentato di difendersi sostenendo di essere stato immobilizzato contro la sua volontà e di aver rotto le attrezzature nel tentativo di liberarsi. Ma il giudice ha ritenuto poco credibile questa versione, valutando le testimonianze e lo stato di alterazione psicofisica in cui si trovava l’imputato. A costituirsi parte civile sono stati i due soccorritori aggrediti e l’associazione Lifeguard, proprietaria del mezzo danneggiato. Oltre alla condanna penale, l’uomo dovrà risarcire i danni economici subiti dall’associazione e dalle vittime dell’aggressione.
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