LECCE – Dorgu al Manchester? Sì, ma intanto fa tappa a Parma con il Lecce. “Ad oggi Dorgu è ancora un calciatore del Lecce – precisa -. È convocato. Poi su Dorgu le considerazioni che ho fatto sono tante e prenderò la decisione più logica, più giusta, perché poi la cosa più importante è il Lecce”.
Al Tardini il danese non dovrebbe giocare. Al suo posto il tecnico giallorosso può contare su Gallo rimasto in panchina contro l’Inter. “È un giocatore che se gioca con continuità non ha novanta minuti, ma centottanta – aggiunge -. Ultimamente non ha avuto questa continuità. Se dovesse partire dall’inizio, la sua autonomia è un problema che ci porremo dopo. Giocherà la squadra che ritengo migliore per questa partita, perché poi la valutazione che un allenatore fa non è solo su base teorica, faccio la squadra sulla base di quello che succede e osservo in settimana”.
Avrà sicuramente rivisto con attenzione la prestazione della sua squadra contro l’Inter. “I primi due gol sono stati due nostri regali – ha continuato -, però al netto dei due errori tecnici commessi, a mio avviso la ha fatto la prestazione di coraggio che doveva fare. Tra noi e l’Inter c’è qualche categoria di differenza, però sono due sconfitte, quella di Cagliari e contro i nerazzurri, che hanno una matrice e una motivazione diversa”.
E domani sera il Lecce è atteso dall’esame Parma. “Una squadra di qualità, diversa per caratteristiche rispetto alla nostra – sostiene -. Sarà una partita tosta, difficile, complicata e dobbiamo farci trovare assolutamente pronti, determinati. Partita che ci metterà alla prova sul piano della tenuta, su quello caratteriale e psicologico. Io sono abituato a giudicare le prestazioni. E il risultato molte volte è bugiardo, come lo è stato a Venezia o contro la Lazio, in casa. Quello che conta è il valore della prestazione che si deve sempre tentare di fare al netto degli errori tecnici. La squadra di Pecchia lascia diversi giocatori sopra la linea del pallone, una squadra che sfrutta la qualità dei giocatori offensivi – spiega -, molto forte quando è verticale, cioè quando ruba e riparte. Tutta la qualità individuale di cui dispone qualche volta può pesare a scapito dell’equilibrio collettivo. Sono dei rischi che si possono prendere perché dispongono dei giocatori che sono forti, davanti”.
Tra i convocati pure gli ultimi arrivati, Veiga e Tiago Gabriel. “Sono un investimento del club – risponde -, abbiamo bisogno di tempo per conoscerci e capirci, anche linguisticamente. Sono giovani sui quali lavoreremo”.