Cultura

Taranto – Giochi 2026: l’imperativo è correre.

Al di là di lettere e prese di posizione di cui vi abbiamo già informato ancora una volta il verbo relativo ai giochi del mediterraneo è “correre”. Quasi un anticipo su una delle gare previste per giochi che si inaugureranno ad agosto del prossimo anno con la cerimonia al riqualificato e ristrutturato, in pratica uno stadio nuovo, Iacovone.
Ma al posto degli atleti a correre deve essere tutto un territorio, perché questo che sta passando è un treno che non passa più , un treno che per ora ha già stanziato 300 milioni di euro per una miriade di infrastrutture sportive che nelle intenzioni del governo serviranno a dotare Taranto ma non soltanto, molti comuni della provincia e poi Brindisi e Lecce di quanto necessario affinché, finita la kermesse internazionale, nel nostro territorio sia possibile svolgere eventi di carattere nazionale e internazionale che significano sport, potenzialità giovanili inespresse, economia diretta.
Un esempio: il campo di regata per il canottaggio che verrà realizzato nel secondo seno del mar piccolo di Taranto al cospetto della svam e della base nato. Nel recente sopralluogo così ci disse il presidente del comitato internazionale dei giochi e presidente della federazione nazionale canottaggio Davide Tizzano.

Correre quindi tutti per lo stesso obiettivo, glissando le sirene delle campagne elettorali in arrivo, evitando strumentalizzazioni e i consueti tranelli e pensando una volta tanto al sodo che non è assolutamente poco.

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