Chiedono la stabilizzazione dopo tredici anni di precariato, i lavoratori a tempo determinato dell’Arif, l’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali. Sono 320, molti ultra 50enni, e fanno fatica ad andare avanti e a mantenere le loro famiglie senza certezza occupazionale e con sole 151 giornate di lavoro garantite all’anno.
Questa mattina hanno organizzato un presidio dinanzi alla sede Arif a Modugno, nella zona industriale di Bari, mentre si teneva l’incontro chiesto dalle organizzazioni sindacali di categoria e convocato dal direttore dell’agenzia, Francesco Ferraro.
Nell’incontro si è deciso che entro il 28 febbraio l’Arif convocherà le organizzazioni sindacali per condividere il Piano dei fabbisogni del personale 2025-2027, che netterà nero su bianco le assunzioni a tempo determinato previste per il 2025 e quelle a tempo indeterminato per i prossimi due anni. In cassa ci sono 3 milioni 335mila euro di somme residue per l’impiego degli operai irrigui e forestali, il cui numero in dotazione organica ammonta a 521 unità fino al 31 dicembre 2025.
Entro un mese, dunque, si conosceranno le sorti dei lavoratori precari Arif.