TARANTO – Il Taranto Calcio sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua storia, una tempesta che sembra non lasciare scampo e che rischia di spingere la squadra verso un baratro sempre più profondo. La società è muta, ormai silente sui social e sul sito ufficiale. L’ultima comunicazione risale al 25 dicembre, un augurio di Natale, e da allora il nulla. Mentre il silenzio si fa assordante, la squadra sprofonda.
Domani è in programma la sfida con l’Altamura, ma i giocatori rossoblù della prima squadra non scenderanno in campo. Lo sciopero, ormai confermato, è la risposta all’assenza di risposte da parte della società sui pagamenti delle mensilità arretrate. Una decisione drastica, ma inevitabile in un contesto che lascia poche speranze.
L’Altamura, invece, è pronta, con mister Di Donato che ha già apportato alcune modifiche tattiche. Il tridente offensivo composto da Rolando, Minesso e Leonetti dovrebbe guidare l’attacco, mentre Ortisi sostituirà Dibenedetto in difesa. Ma contro chi giocherà? Il Taranto potrebbe schierare la squadra Primavera o, nella peggiore delle ipotesi, subire una sconfitta per 3-0 a tavolino, con l’aggiunta di un punto di penalizzazione e un’ammenda. Questo sarebbe solo l’inizio di un incubo: un secondo forfait comporterebbe la radiazione dal campionato, con il Taranto che rischierebbe di sparire dal panorama professionistico.
A questo punto, la retrocessione in Serie D sembra addirittura un lusso. Se entro il 16 febbraio la società non salderà stipendi e contributi, il fallimento non sarà più una possibilità remota, ma potrebbe diventare realtà se non si regolarizza la questione degli stipendi di dicembre che non sono stati pagati, il tempo stringe.
In mezzo a questa tempesta di incertezze, rimane solo una flebile speranza: che la società riesca a intervenire per evitare il peggio. Ma quale società? Questa è la domanda.
Tuttavia, i fantasmi del fallimento si avvicinano minacciosamente, e il timore è che il silenzio sia il preludio a una resa definitiva.