TARANTO – La situazione in casa Taranto è ormai alla deriva, come una nave senza timone in balia delle onde. Il clima è ingestibile, a tratti surreale, con una società priva di basi solide e senza alcun segnale di ripresa all’orizzonte. A peggiorare il quadro, la squadra continua a perdere i suoi pezzi più pregiati, lasciando dietro di sé una scia di incertezza e amarezza.
Nel posticipo di lunedì, in casa del Team Altamura, potrebbe essere la Primavera a scendere in campo. Una scelta che si spiega facilmente: i professionisti del Taranto hanno dichiarato sciopero.
Ieri sera è arrivato il secondo comunicato stampa congiunto dei tesserati del Taranto con l’Associazione Italiana Calciatori, in cui i giocatori professionisti del club rossoblù hanno confermato lo stato di agitazione già proclamato giovedì scorso. La motivazione? L’assenza di risposte concrete sul pagamento degli stipendi arretrati. Il messaggio è chiaro: se i pagamenti non verranno saldati entro il 28 gennaio, la protesta continuerà.
Se invece non dovesse presentarsi ci sarebbe la sconfitta a tavolino e da lì in poi la situazione diventerebbe drammatica e si rischierebbe anche l’esclusione.
Così, mentre i marinai lasciati in balia delle onde, abbandonano la nave per salvarsi e la burrasca infuria, il viaggio verso Altamura sembra destinato a concludersi con l’ennesima disfatta: la decima sconfitta consecutiva, semplice da ipotizzare considerando il contesto.
Eppure, da qui alla fine del campionato, di una stagione ormai priva di significato, sarà necessario aggrapparsi a quel che resta. Preservare almeno un frammento di orgoglio e cattiveria agonistica, per poi ripartire dalle macerie con una nuova visione.
L’Altamura, intanto, arriva dal pareggio contro il Benevento, un risultato di prestigio ottenuto contro una delle squadre più attrezzate del girone. I biancorossi sembrano attraversare un buon momento di forma, pronti ad approfittare delle debolezze del Taranto.
