LECCE – 25 gennaio 2025. Stazione ferroviaria di Lecce. Terzo millennio, ma è come se il tempo si fosse fermato al Medioevo. Non esiste un montacarichi. Né, tanto meno, un ascensore. Salire e scendere le scale per arrivare ai binari e prendere un treno è maledettamente complicato. Una vera e propria impresa. Soprattutto per quanti sono costretti a convivere con una disabilità. Ma in difficoltà si trovano anche anziani e genitori con passeggino al seguito.
Il tempo trascorre inesorabilmente ma non si muove foglia. Nulla è cambiato. L’ultimo sos lo abbiamo lanciato ad aprile del 2024. Inutilmente.
Il silenzio di Ferrovie dello Stato è assordante. E a nulla valgono gli escamotage per aiutare le persone con disabilità. Si rivelano solo dei palliativi nonostante l’impegno degli addetti ai lavori. Per un semplice motivo: una volta prese in carico, le persone diversamente fortunate vengono accompagnate su una carrozzella fino al treno indicato compiendo un tragitto di circa duecento metri che comprende anche l’attraversamento dei binari, con tutto ciò che questo comporta. Un’assurdità.