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Palazzo Carafa, trasferita la moglie dell’ assessore: scoppia il caso

A Palazzo Carafa si accende la polemica sull’assunzione della moglie dell’assessore all’Urbanistica Gianpaolo Scorrano, un caso che ha scatenato aspre critiche da parte dell’opposizione. A sollevare la questione è stato Christian Gnoni, consigliere di minoranza ed ex assessore al Personale nella giunta Salvemini, che ha messo in dubbio la trasparenza del processo.
L’assunzione è avvenuta attraverso una procedura di mobilità esterna, uno strumento previsto dalla legge che consente il trasferimento di personale da altri enti pubblici. La giunta guidata da Adriana Poli Bortone ha approvato questa scelta con la delibera numero 428 del 5 dicembre scorso, evidenziando l’intento di privilegiare il ricorso a personale già formato e con esperienza nella pubblica amministrazione, evitando, almeno in prima battuta, di attingere dalle graduatorie di concorsi già banditi.
Nonostante la legalità della procedura, il caso ha sollevato critiche. Gnoni ha dichiarato: «Ci complimentiamo con l’assessore Scorrano che si è “ricongiunto” con la moglie. La mobilità volontaria, che ha preceduto lo scorrimento della graduatoria del concorso bandito dall’amministrazione Salvemini nel 2023, è stata il cavallo di Troia per il trasferimento nel Comune di Lecce di parenti diretti: due mogli che ci auguriamo non siano destinate a settori di pertinenza dei loro congiunti».
Oltre alla moglie di Scorrano, nell’elenco dei neo-assunti figurerebbe infatti anche la congiunta di un altro esponente della maggioranza Poli.

Ma l’assessore Scorrano ha subito replicato dicendo che: “Come affermato dallo stesso consigliere, la procedura di mobilità adottata dall’amministrazione non solo è perfettamente legittima ma è motivata dall’esperienza richiesta in una situazione di emergenza del personale nota a tutti e specialmente all’ex assessore. Il fatto che si tratti di un tanto evidente quanto misero attacco personale, e null’altro, lo si evince ancor più dai complimenti che Gnoni indirizza allo scrivente e non ad altri. In più di sei mesi di operato del sottoscritto alla guida del settore Urbanistica, Gnoni non ha potuto che fare -sempre e solo- i complimenti per il lavoro svolto, senza avere mai nulla da eccepire sotto alcun profilo. Significa che, in mancanza d’altro, si sta davvero raschiando il fondo del barile per cercare di fare quell’opposizione che dovrebbe essere il sale della politica e che, ad oggi, non si è più in grado di attuare”.

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