È fiducioso il papà di Ivan Ciullo, il dj salentino di 34 anni trovato impiccato a un ulivo il 22 giugno 2015 nelle campagne di Acquarica del Capo. Il pm ha presentato al gip una nuova richiesta di archiviazione, ma non esprimendosi su l’ipotesi omicidio o suicidio, poiché pochi sarebbero gli elementi sufficienti raccolti per determinare con certezza le cause della morte. Le indagini, riaperte nel 2023, avevano ipotizzato il reato di omicidio e coinvolto due indagati: un collaboratore dello studio di registrazione di Ciullo e un uomo legato a una tormentata relazione sentimentale con il dj.
Peraltro alla famiglia risulterebbero diversi i depistaggi messi in atto per allontanare ogni sospetto, come una mail inviata alla redazione di Chi l’ha visto per infangare la famiglia, accusandola di aver portato Ivan al suicidio poichè non accettava l’omosessualità del figlio, ma questo orientamento di Ivan i genitori lo hanno scoperto solo dopo la sua morte. Proprio quella mail sarebbe stata inviata dall’amico di uno degli indagati su sua richiesta. La decisione ora spetta al gip, che potrebbe accogliere la richiesta di archiviazione, disporre nuove indagini o un’imputazione coatta.