BRINDISI – Nessuno lo dice ufficialmente, ma a Palazzo di Città di Brindisi si sta lavorando a pieno ritmo per accelerare i tempi di passaggio di consegne tra l’attuale gestore, AVR per l’ambiente, e il gestore subentrante, la Teknoservice. I problemi da risolvere, sul piano procedurale, sono notevoli in quanto bisogna chiudere la partita con chi è decaduto per effetto della ben nota sentenza del Consiglio di Stato. L’Amministrazione Comunale si sta preoccupando anche di ottenere garanzie per i lavoratori, riguardanti il pagamento delle spettanze e, in particolare, del trattamento di fine rapporto. Il tutto, anche sulla scorta di ciò che è avvenuto in passato, con gli operatori ecologici della platea storica che avanzano ancora mensilità.
Sempre con AVR, poi, bisognerà definire i contenziosi riguardanti le sanzioni che il Comune di Brindisi ha applicato per il mancato raggiungimento della percentuale di raccolta differenziata e per la mancata effettuazione di alcuni servizi. Il tutto, con il chiaro intento di chiudere definitivamente la partita prima di avviare quella con il nuovo gestore il quale dovrebbe restare in città almeno per due anni, cioè il tempo previsto nel bando di gara del 2023.
Ovviamente l’obiettivo è di fare tesoro degli errori commessi da AVR e che hanno comportato un crollo della raccolta differenziata. Brindisi, infatti, non può permettersi altri due anni di degrado igienico-sanitario e quindi con Teknoservice si vuole partire con il piede giusto. Il tutto, anche in riferimento alla gestione delle isole ecologiche. Le foto che vi proponiamo si riferiscono allo stato in cui si trova quella di Materdomini, trasformata in una discarica a cielo aperto, sia per colpa di cittadini incivili che per l’abbandono in cui è stata tenuta da AVR.
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