BRINDISI – Non passa giorno, nel territorio di Brindisi, che qualche elemento vada ad aggiungersi alla lunga lista delle aziende in crisi ed al numero crescente di lavoratori collocati in cassa integrazione. Un fatto gravissimo che trova giustificazione nell’ormai certa chiusura, alla fine di quest’anno, della centrale di Cerano ed alla dimissione, avviata proprio in queste ore, della chimica di base all’interno del Petrolchimico. Si tratta di un quadro desolante, non solo per gli operatori diretti dell’Enel e del gruppo Eni, quanto per le tantissime aziende dei rispettivi indotti produttivi e dei servizi.
La via di uscita, se realmente si può usare questo termine, è rappresentata dalla partenza di nuovi investimenti e tutto questo passa attraverso la felice intuizione, avuta a suo tempo dai parlamentari D’Attis e Battilocchio, di creare per Brindisi e Civitavecchia un tavolo nazionale sulla decarbonizzazione.
Un fattore divenuto ancora più importante con la previsione, stabilita per legge, di sottoscrizione di un accordo di programma per Brindisi, con la relativa nomina di un commissario straordinario per facilitare i nuovi insediamenti produttivi.
In pratica, sono state poste le basi, proprio grazie all’attività svolta dal parlamentare brindisino, per facilitare il percorso dei nuovi investimenti. E’ evidente che, a questo punto, occorre spingere affinché giungano progetti strutturati sul tavolo ministeriale, in maniera tale da poter programmare investimenti e relativa tempistica. Solo in questo modo si potrà compensare una emorragia occupazionale già in atto, con le conseguenze che si possono facilmente immaginare.
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