C’è anche l’ipotesi dolosa al vaglio degli investigatori dietro l’incendio di uno dei capannoni delle ex officine metalmeccaniche Omfesa, attualmente centro logistico dell’azienda EdilFortunato, situata a ridosso della stazione ferroviaria di Trepuzzi, divampato nel pomeriggio di lunedì.
Sono andate avanti per tutta la notte le operazioni di bonifica dell’area. Due le squadre dei vigili del fuoco del comando provinciale di Lecce rimaste sul posto che, insieme ai volontari della protezione civile, hanno circoscritto l’area di 6.500 metri quadri colpita dal rogo. Il tempestivo intervento dei caschi rossi, giunti a Trepuzzi anche dai distaccamenti di Gallipoli, Veglie, Ugento e Brindisi, ha impedito che le fiamme si propagassero in un secondo capannone adiacente, e agli stabili delle altre aziende della zona, scongiurando il peggio. Venti le persone messe in salvo e che erano all’interno del capannone al momento dell’incendio, tre dei quali sono rimaste intossicate.
Ora, le luci del nuovo giorno restituiscono agli occhi di tutti una fotografia dei danni arrecati dalle lingue di fuoco, la cui conta è già pesante, per milioni di euro. Le fiamme, infatti, oltre a mandare in fumo il materiale di stoccaggio presente all’interno hanno danneggiato anche i muri e la struttura.
È escluso da Arpa Puglia, per ora, il pericolo di inquinamento ambientale legato alla presenza di amianto nella struttura portante di alcuni dei capannoni, realizzati in eternit, che non sarebbero stati ancora bonificati. I monitoraggi dell’agenzia regionale continuano nelle prossime ore.