Le problematiche dell’ospedale di Casarano al centro di un incontro organizzato dal Comitato Pro Ferrari e ha visto una significativa partecipazione di cittadini e rappresentanti istituzionali del comprensorio, tutti preoccupati per il futuro del nosocomio casaranese e della sanità salentina. Oltre al presidente del comitato Pro Ferrari, Claudio Casciaro, erano presenti il consigliere regionale Paolo Pagliaro. I sindacalisti Franco Bartolomeo, Giovanni D’Ambra, Mario Riso, e alcuni sindaci e consiglieri comunali del territorio. Durante l’assemblea, il presidente del comitato, Claudio Casciaro, ha delineato un quadro critico: il “Ferrari” soffre di una cronica carenza di personale, in particolare nei reparti di Ortopedia e Chirurgia, che costituiscono il cuore pulsante di qualsiasi ospedale. Ortopedia è priva di un primario da tempo, nonostante un concorso sia stato recentemente bandito nuovamente. Chirurgia, invece, ha subito un grave squilibrio a causa della temporanea assegnazione del primario, la dottoressa Romano, all’ospedale di Gallipoli.
«Nei prossimi giorni invieremo una richiesta urgente al Direttore Generale della ASL di Lecce, Rossi, e all’Assessore Regionale alla Sanità, Piemontese, chiedendo risposte chiare e azioni tempestive».
La proposta del Comitato è chiara: investire sulle strutture esistenti, evitando sprechi e duplicazioni, e aprire un tavolo di confronto serio con il Ministero della Sanità per una possibile riclassificazione del “Ferrari” come ospedale di primo livello, magari in sinergia con Gallipoli e Scorrano. Un punto centrale emerso dal dibattito è il legame tra sanità e sviluppo economico, in particolare per una porzione di territorio come l’hinterland casaranese a forte vocazione turistica. L’ospedale di Casarano, infatti, serve Ugento, Comune con il più alto numero di presenze turistiche nel Salento. Il Comitato ha proclamato lo stato di agitazione, invitando tutte le amministrazioni comunali del sud Salento a collaborare per affrontare la crisi. L’appello è rivolto anche ai cittadini, affinché si facciano portavoce di un cambiamento necessario per garantire un futuro dignitoso al “Ferrari” e alla sanità del territorio.