GALATINA – La sua storia ve l’abbiamo raccontata nei giorni scorsi e adesso per Francesco è arrivato il lieto fine: dal Pronto Soccorso di Galatina, dove ha vissuto per un mese e mezzo non avendo una casa dove andare, nelle scorse ore è stato trasferito in una Rsa della provincia di Lecce. Lo abbiamo sentito: sta bene, è decisamente più sereno e profondamente grato.
Un passo indietro. Francesco, 62 ann, a inizi dicembre è tornato da Ravenna nel suo paese di origine, in provincia di Lecce, per gravi problemi di salute che gli impedivano ormai di vivere da solo, lontano dagli affetti. Affetti che, dopo una brutta esperienza in una rsa salentina vissuta da Francesco e confluita in una chiamata ai carabinieri, hanno chiesto l’intervento di un’ambulanza e convinto l’uomo a farsi trasportare in ospedale per degli accertamenti. Dal Santa Caterina Novella di Galatina, da quel giorno, non è andato più a riprenderlo nessuno. Con dolore aveva raccontato tutto questo ai nostri microfoni, specificando la grande generosità e umanità del direttore del Pronto Soccorso e del personale tutto che, pur essendo dimissibile da un punto di vista sanitari, ha scelto di non abbandonare Francesco da solo in strada.
Dopo l’istanza presentata al Tribunale di Lecce dal Dottor Antonio Palumbo, direttore del pronto scoccorso, è stato nominato un Amministratore di sostegno e, in sinergia con i Distretti socio sanitari di Lecce e Galatina, è stata individuata una struttura idonea, una Rsa dove Francesco è stato trasferito.
“Abbiamo affrontato una storia poco usuale per un Pronto Soccorso, così come poco consueto è stato l’iter che ci ha portato finalmente a un ‘lieto fine’ – dice il dottor Palumbo – voglio sottolineare la straordinaria ed encomiabile dedizione di tutto il personale: ciascuno ha assicurato all’uomo un’adeguata assistenza medica ed enorme vicinanza umana”.
“Siamo davanti a una storia di solitudine che è stata in grado di dimostrare, qualora ce ne fosse bisogno, la straordinaria capacità del nostro sistema sanitario di gestire situazioni complesse e individuare soluzioni anche davanti a storie che dovrebbero essere gestite altrove” aggiunge il direttore Generale Stefano Rossi, con un plauso a tutti gli operatori sanitari e parasanitari che si sono presi cura di un uomo che adesso non sarà più solo.