Un incendio e un’aggressione, sono gli ultimi episodi avvenuti nella casa circondariale di Lecce, sinonimo di quanto il carcere di Borgo San Nicola sia sempre più al collasso, tra sovraffollamento e carenza di agenti di polizia penitenziaria.
Qualche mattina fa, l’incendio appiccato in una sezione da un detenuto straniero ha causato l’intossicazione di diverse persone della penitenziaria, poche ore prima, invece, c’è stato il tentativo di aggressione con armi improvvisate da parte di un soggetto per il quale, da tempo, era già stato richiesto l’allontanamento per questione di ordine e sicurezza
A questo si aggiunge l’assenza in Istituto di copertura sanitaria, con la presenza di un solo medico spesso in servizio anche per più di 24 ore. Oltre al fatto che numerosi detenuti, assegnati per assistenza sanitaria continuativa, non possono essere ricoverati in infermeria per assenza di posti; stesso discorso per i soggetti psichiatrici, che risultano collocati nelle sezioni comuni, abbandonati a se stessi ed al personale di polizia che deve sopperire alla carenza di psichiatri e psicologi.
Una situazione non più tollerabile, denunciata dall’Osapp Puglia, che torna così a chiedere la costituzione di un tavolo permanente nazionale presso il DAP e un intervento da parte del governo