Anno nuovo, problemi vecchi. Quanti studenti fuori sede e emigrati salentini hanno rinunciato a rientrare in famiglia a Natale per i costi proibitivi di voli e treni? È partita da questo interrogativo la prima puntata del 2025 di Controvento, per mettere a fuoco la carenza di trasporti e infrastrutture che penalizza il Salento. Un solo aeroporto attivo – quello di Brindisi – con un’offerta di voli di gran lunga inferiore e a prezzi più alti rispetto a Bari. Divario imputabile alle politiche squilibrate di Aeroporti di Puglia, la società partecipata dalla Regione per il 99,6% che gestisce gli scali pugliesi a vantaggio di Bari, favorita da voli sempre più fitti, di cui molti low cost e internazionali.
Se la competitività di un territorio dipende dalla facilità di raggiungerlo, il Salento è fortemente svantaggiato.
Se i voli piangono, il trasporto ferroviario non sorride a chi viaggia nel Salento, sia sui treni locali delle Fse sia su quelli Rfi che collegano l’Italia intera ma negano l’alta velocità da Bari in giù, nonostante due mozioni Pagliaro approvate all’unanimità in Consiglio regionale per estenderla fino a Lecce.