NOCIGLIA – Lacrime, parole bellissime per ricordarlo e poi un lungo, lunghissimo applauso: nella chiesa madre di Nociglia, gremita, l’ultimo commosso saluto all’onorevole Giacinto Urso, che si è spento all’età di 99 anni.
Politica, istituzioni e un intero territorio si è stretto intorno alla famiglia di un uomo raro, un uomo delle istituzioni con la i maiuscola, un amministratore attento, un politico illuminato, una persona di grande cultura, la cui vita è stata scandita da passione civile, impegno e immenso amore per la sua terra.
Una grande perdita per Lecce (che gli aveva conferito la cittadinanza onoraria con l’allora sindaco Adriana Poli Bortone), la scomparsa di Urso lascia un grande vuoto per il Salento e la Puglia tutta. In tutte le cariche che ha ricoperto negli anni – deputato della Democrazia cristiana per cinque legislature, sottosegretario, presidente della Provincia e sindaco della sua Nociglia – Urso ha saputo lasciare il segno, guadagnandosi stima e rispetto bipartisan, con la sua etica irreprensibile, la disponibilità, gli insegnamenti e le critiche sempre costruttive, dimostrando con l’esempio come la Politica vera debba tradursi in studio, senso del dovere, sacrificio e costanza nel coltivare il bene comune.
Una vita, la sua, che si è fatta esempio e che ancora oggi si fa monito, come ha ricordato il parroco durante l’omelia: “Se l’onorevole fosse qui – ha detto – direbbe alla Politica di coltivare il bene della comunità lottando contro le ingiustizie e coltivando la pace, chiederebbe di fare attenzione a non vanificare le conquiste ottenute finora, ci inviterebbe a non dare mai nulla per scontato. Questo direbbe, ricordando l’importanza e il vero compito della Politica e delle istituzioni”.
Per il mondo della politica tutto, di fatto, con Giacinto Urso va via un punto di riferimento.
Per Raffaele Fitto, in prima fila per l’ultimo saluto, l’onorevole Urso è stato un secondo padre, un fidato consigliere in tutto il percorso politico dell’attuale vicepresidente della Commissione Europea di cui era molto orgoglioso.
La comunità dice addio ad un uomo buono che non ha mai dimenticato gli ultimi, un guerriero che nel sogno del Grande Salento non ha mai smesso di credere, certo dell’unicità della sua amata terra per la quale ha sempre combattuto, lasciando un’impronta indelebile.