Donato Pranzo e Domenico Serrone, del Dipartimento Ambiente e Dipartimento Energia e Transizione Energetica del Movimento Regione Salento, tornano sull’argomento delle rinnovabili. «Le recenti dichiarazioni dell’Assessore Delli Noci evidenziano un nervosismo che non può passare inosservato. La questione più preoccupante, però, è che l’Assessore sembra non aver colto appieno il contenuto del parere tecnico redatto dal dirigente del Dipartimento Sviluppo Economico, Sezione Transizione Energetica. Riteniamo doveroso riportare quanto affermato nel documento tecnico:“In conclusione, Odra si configura come un progetto chiave per la crescita del Paese, con importanti ricadute in ambito ambientale, energetico ed economico”.
A questo proposito, poniamo alcune domande fondamentali all’Assessore Delli Noci: quali sarebbero, nello specifico, le “importanti ricadute in ambito ambientale” a cui fa riferimento il suo Dirigente?
Non era forse solo un “mero contributo tecnico-istruttorio”, come lo stesso Assessore ha dichiarato, il parere del Dirigente?
Quando si parla di “impatto ambientale”, ci si riferisce agli impatti positivi derivanti dalla produzione di energia rinnovabile, o si intendono anche i possibili impatti negativi sul patrimonio paesaggistico e vincolato? Oppure, si fa riferimento alle conseguenze economiche che potrebbero colpire i pescatori e altre attività produttive, oltre al rischio di rendere il territorio meno attrattivo per il turismo balneare e per l’indotto?
Se il parere tecnico del Dirigente si spinge fino a considerazioni di carattere ambientale, è indispensabile che venga delineato un quadro completo che tenga conto di tutte le sfaccettature. Lo sviluppo energetico deve essere accompagnato da un approccio equilibrato che coniughi progresso e tutela del patrimonio ambientale e culturale. Solo così possiamo garantire una transizione energetica davvero sostenibile e rispettosa delle comunità locali.
Anzi, ci aspettavamo che la Regione Puglia partecipasse all’invio delle osservazioni al Ministero per evidenziare le criticità delle opere di connessione onshore alla Fraula e gli impatti in area offshore tutelata.
La Puglia ha già dato moltissimo in termini di produzione energetica da fonti rinnovabili. Ora è necessario un approccio più attento e mirato, che privilegi la realizzazione di nuovi impianti in aree prive di vincoli, sia offshore che onshore. Dobbiamo evitare di compromettere ulteriormente i nostri territori, già sottoposti a pressioni significative, assicurandoci che le nostre politiche energetiche siano sostenibili nel lungo periodo.
La posta in gioco è altissima. Per questo motivo, invitiamo tutti i soggetti coinvolti a operare con la massima trasparenza e chiarezza, in questa delicata fase di decisioni strategiche per il futuro del nostro territorio».