LECCE – Un territorio, quello di Lecce e della sua provincia, sempre meno attrattivo per le nuove generazioni sempre più propense, una volta ultimato il percorso di studi, ad emigrare altrove. E’ il dato, per certi versi amaro, che emerge dal report “Next generation Salento”, giunto alla quarta edizione, promosso da Confartigianato imprese Lecce con il patrocinio della Camera di commercio. Un’indagine incentrata a conoscere meglio il tessuto produttivo locale e il mondo dell’istruzione e formazione professionale, con l’obiettivo di favorire l’incontro tra le competenze acquisite dagli studenti e le capacità richieste dalle imprese.
I questionari sono stati compilati da 966 studenti frequentanti le classi III, IV e V degli Istituti Superiori della Provincia di Lecce e da 24 imprese, da quelle dell’Artigianato Artistico, a quello dei Servizi e del Benessere alla Persona e ancora della Manifattura e dell’Alimentare. Dall’analisi dei dati è emerso che il 72,3% dei giovani ritiene di dover lasciare il territorio per realizzare il proprio progetto di vita. Un trend in crescita rispetto alla stessa indagine dello scorso anno, in cui la percentuale era del 70,6%.
«Dobbiamo invertire la rotta – ha sottolineato il presidente di Confartigianato Lecce Luigi Derniolo -. Come associazione vogliamo far capire ai giovani che l’artigiano di oggi non è quello di un tempo, chiuso nella bottega, ma un artigiano aperto al mondo, che si aiuta con le tecnologie e con l’intelligenza artificiale per produrre prodotti di qualità da destinare a mercati sempre più importanti». Il presidente della Camera di Commercio di Lecce
Mario Vadrucci ha sottolineato invece quanto sia importante per il mondo delle imprese conoscere quali sono gli orientamenti dei ragazzi: “Next Generation”, ha detto, “è un progetto meritorio perché crea un contatto tra i due mondi. Conoscere le idee dei giovani è fondamentale perché aiuta a capire come indirizzare i ragazzi in attività non solo intellettuali ma anche pratiche e occupazionali”.
Angelo Salento, professore del Dipartimento di scienze umane e sociali dell’Ateneo leccese si è soffermato sul doppio ruolo dell’Università del Salento: “Far conoscere agli studenti la parte migliore delle capacità produttive di questo territorio, che sono tante, ha detto, “e aiutare le imprese a crescere”.