La scure del ridimensionamento scolastico rischia di tagliare altri 18 istituti scolastici in Puglia: 4 a Bari e altrettanti a Foggia, 3 a Lecce e lo stesso a Taranto, 2 a Brindisi e altrettanti nella Bat. È l’ipotesi discussa nel tavolo del 9 dicembre tra Assessorato regionale all’Istruzione e organizzazioni sindacali della scuola.
“Dal Salento al Gargano si susseguono i tentativi di creare istituti del primo ciclo ultra dimensionati, con punte fino a 1.500 alunni e accoppiamenti di istituti secondari superiori senza indirizzi omogenei tra loro”, stigmatizza Gianni Verga, segretario generale della Uil Scuola Puglia. Esempi eclatanti, la fusione di licei con istituti tecnici (a Bisceglie) o addirittura con professionali (a Canosa di Puglia).
Un grande minestrone che mette in grave disagio i lavoratori della scuola, gli studenti e le famiglie. Sotto accusa è il metodo adottato, che ha generato “mostri”: istituti oltre i 1.100 alunni in tutte le province, mentre – incomprensibilmente – si mantengono autonomie scolastiche con 350 alunni.
Il sindacato fa appello all’assessore regionale all’Istruzione Leo, affinché rigetti le proposte che vanno in direzione contraria rispetto alle delibere degli organi collegiali e minacciano l’autonomia di istituti che godono di “ottima salute”, facendo danni non solo alle scuole ma a migliaia di studenti pugliesi.