LECCE – Giunge ad una conclusione, lasciando un vuoto importante per i melomani Leccesi, il ciclo di appuntamenti della 49esima edizione della stagione Lirica della provincia di Lecce presso il Politeama Greco.
Dopo Mascagni e Rossini, ad essere portata in scena è l’operetta in tre parti “ La vedova allegra” del compositore Austriaco Franz Lehár. Tratta dalla commedia del 1861 “L’attaché d’ambassade” di Henri Meilhac, la storia che viene raccontata gira attorno proprio alla vedova che titola l’opera: Hanna Glavari è una ricca nobildonna dell’ipotetico stato del Pontevedro che all’inizio della rappresentazione, per l’appunto, è da poco rimasta vedova del banchiere di corte. L’ambasciata della sua nazione cercherà in ogni modo di farla sposare con il conte Danilo Danilovich, sua antica fiamma.
Il sostantivo vedova quindi si spiega, ma perché allegra? L’accezione di allegria che viene descritta deriva dalla natura della protagonista, che si mostra gaia davanti al burrone emotivo causato dalla perdita del marito. La versione portata in scena ha avuto come obiettivo principale l’esaltazione della gioiosità e pomposità dell’opera, con una rappresentazione maggiormente dialogata e ballata.
A seguito di svariate peripezie ed equivoci tipici della narrazione ottocentesca, l’amore riuscirà a trionfare, riempiendo il vuoto della donna e salvando anche il destino della sua patria. É un messaggio di speranza e felicità quello con cui ci lascia la corrente edizione dell’Opera, un messaggio di vita che si spera possa riscaldare gli animi più sensibili al tangibile gelo esistenziale che l’inverno trascina con se.