SAN FOCA – Tre punti di crepe nel rivestimento cementizio dei tubi in acciaio sottomarini, riconducibili ad almeno 15 cosiddette “campate libere”, ossia 15 punti in cui il metanodotto Tap non poggia sul fondale ed è quindi soggetto alle vibrazioni e alle correnti che, non trovando un punto di scarico in appoggio, generano delle spaccature.
È quanto ha comunicato la multinazionale Tap, con appositi documenti tecnici, al Ministero dell’Ambiente, chiedendo a quest’ultimo – come da prassi – se gli interventi manutentivi, evidentemente urgenti, debbano o meno essere assoggettati alla Valutazione di Impatto Ambientale. Il tratto interessato dalle criticità – “prevedibili” fa sapere la multinazionale – si colloca esattamente a 20 chilometri dalla Costa di San Foca e a 85 chilometri da quella albanese.
“Quando abbiamo presentato il progetto, consapevoli della morfologia del fondale, avevamo preventivato che potesse accadere” riferiscono ancora dalla multinazionale. E di fatto è accaduto nel tratto che potrebbe essere definito la scarpata del canale d’Otranto, quello in cui il fondale marino scende fino a raggiungere i 750/800 metri di profondità. È proprio lì, stando alla documentazione presentata al Ministero, che Tap richiede di poter procedere ad interventi mirati che consentano ai tubi di avere un appoggio stabile e una vita longeva alla copertura di 15 cm di gunite che li riveste.
Va precisato che la spaccatura riguarda proprio il rivestimento in questione e non il tubo in sé: dunque nessuna perdita, dacché i tubi veri e propri (quelli in acciaio da cui passa il gas, dallo spessore di 2 cm e mezzo) non sono stati intaccati.
Ad ogni modo l’urgenza dell’intervento di manutenzione è dimostrato dalla stessa procedura aperta dalla Multinazionale al Ministero, a soli quattro anni di distanza dall’attivazione del gasdotto. “Clamoroso ma non troppo – è il commento di chi all’opera si è sempre opposto – basti ricordare che le criticità dell’installazione in mare erano tra i principali dubbi che aleggiavano tra gli addetti ai lavori”.