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Dicembre al cinema: tra dolori, viaggi e tante risate

TELERAMA – Benvenuti gentili e soprattutto curiosi lettori di TeleRama, al consueto appuntamento settimanale con Cineclub, dove i protagonisti assoluti sono le uscite più attese nel mondo del cinema.

Cominciamo le proposte di questi giorni, parlandovi del nuovo dramma di Pedro Almodóvar “La stanza accanto“, pellicola vincitrice del leone d’oro all’ultima edizione del festival del cinema di Venezia e anche primo lungometraggio del regista in lingua inglese. Un adattamento cinematografico del romanzo “Attraverso la vita” della scrittrice statunitense Sigrid Nunez, con protagoniste le grandissime attrici Tilda Swinton e Julianne Moore. Calate nei panni di Martha e Ingrid, due vecchie amiche che si riavvicinano dopo un litigio che le aveva separate per diversi anni, le interpreti sapranno restituire al pubblico due personaggi profondamente realistici ed umani. Il riavvicinamento delle due non è una casualità: Martha ha bisogno che Ingrid le conceda il suicidio assistito, in quanto malata di cancro terminale. Almodóvar nei suoi lavori , si sa, riesce spesso a tirar fuori dalle situazioni più drammatiche e magari irrealistiche, degli autentici scorci di umanità ricchi di uno sconsolante realismo capace di scuotere e riscaldare persino gli animi più freddi e indifferenti. Parrebbe anche questo il caso, o almeno spiegherebbe il perché la giuria Veneziana abbia deciso di premiarlo con l’onorificenza massima della manifestazione.

Passiamo dai lidi veneziani a quelli francesi con un altro film che ha riscosso particolare successo negli ambienti cinefili, aggiudicandosi addirittura il premio per la migliore regia durante l’ultima edizione del Festival di Cannes: alla vostra attenzione “Grand Tour” di Miguel Gomes. Girato durante la pandemia Covid 19 e ambientato nel 1917, il film racconta di un funzionario dell’impero Britannico di nome Edward che scappa letteralmente dalla sua promessa di matrimonio nei confronti di Molly, ragazza che attendeva il suo ritorno a casa. Edward andrà ad est per cercare se stesso, Molly invece intraprenderà un “Grand Tour” (il viaggio che i giovani della nobiltà ottocentesca attuavano in giro per il globo) tutto orientale per riuscire nel suo obiettivo di sposarsi.

E concludiamo le proposte settimanali con il ritorno sul grande schermo di uno dei più grandi cult di Natale di sempre: In sala per un evento limitato di tre giorni, la commedia del 1983 “Una poltrone per due” di John Landis. Il celebre lungometraggio con protagonisti un Dan Aykroyd, un Eddie Murphy ed una Jamie Lee Curtis in stato di grazia (all’apice della loro carriera) torna al cinema per far ridere spassionatamente il pubblico mondiale. Il super – cult natalizio, per chi non lo sapesse, racconta la storia di due uomini dalla vita completamente diversa che si ritrovano a vivere quella dell’altro a causa di un errore governativo. Il malinteso è in realtà una situazione volutamente provocata da due anziani ricconi che decidono di scommettere sulle motivazioni che spingono le persone al successo o alla miseria: il primo ritiene che sia colpa della genetica, il secondo invece punta la sua tesi su una questione ambientale. La scommessa da un dollaro innescherà una reazione a catena che i due non potevano assolutamente prevedere, i cui protagonisti riusciranno a fargli pagare ogni malefatta, fino all’ultimo centesimo. Una reinterpretazione originale de “Il principe e il povero” di Mark Twain, che esattamente come il romanzo ottocentesco riesce a tessere un sincero discorso sul valore dell’identità, intesa come un qualcosa che trascende origini e contesto sociale: le scelte che si prendono sono ciò che definiscono le persone.

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