Il presunto incontro fra l’ex sindaco Antonio Decaro e Massimo Parisi, fratello del boss di Japigia, Savinuccio, torna al centro di un’udienza del processo nato dall’inchiesta Codice Interno, che a febbraio scorso portò a 130 arresti per presunti intrecci fra mafia e colletti bianchi e all’invio di una commissione del Viminale a Bari, per verificare eventuali infiltrazioni mafiose nel Comune.
Sull’incontro fra Decaro e Parisi la Procura barese ha già indagato, decidendo per l’archiviazione, ma la circostanza è stata ribadita dal collaboratore di giustizia Nicola De Santis. “Massimo Parisi – ha dichiarato in aula – è entrato nell’Amtab (l’azienda del trasporto pubblico di Bari) per politica, prima del concorso era già dentro. Prima della campagna elettorale abbiamo avuto un incontro in cui c’era l’ex sindaco Decaro. Il clan Parisi ha procurato voti alla politica, sia per il presidente della circoscrizione che per la campagna elettorale al Comune”.
Le dichiarazioni di De Santis sul presunto incontro tra Parisi e Decaro erano già finite nel provvedimento con cui il tribunale di Bari, lo scorso 26 febbraio, dispose l’amministrazione giudiziaria per l’Amtab.
“Continuano a calunniarmi ma non mi fanno paura”, è la replica di Decaro, che aggiunge: “Ancora una volta sono costretto a ripetere che gli esponenti del clan Parisi li ho incontrati soltanto nelle aule di tribunale, dove io rappresentavo con orgoglio la mia città, da sindaco, e loro erano imputati, grazie anche alle denunce che io stesso avevo fatto. Trovo assurdo dover tornare per l’ennesima volta su una vicenda peraltro già archiviata dalla Procura di Bari, ma io non mi stancherò mai di combattere. La verità è la mia forza e continuerò a ripeterla a testa alta e senza paura”.