È un mosaico del crimine organizzato quasi immutato rispetto al semestre precedente, quello che emerge dall’ultima relazione della Direzione investigativa antimafia per il periodo giugno-dicembre 2023. In generale, si conferma la tendenza dei clan ad espandere i territori controllati anche fuori regione e a consolidare alleanze con altre organizzazioni criminali, anche straniere.
Nell’area metropolitana di Bari emergono le fibrillazioni nel quartiere San Paolo, tra il clan egemone Strisciuglio e quelli rivali. I due arresti per omicidio del 19 settembre 2023 rivelano crepe anche all’interno dello stesso clan. In provincia di Bari, spiccano i 67 arresti per traffico di armi e droga eseguiti dai carabinieri tra Monopoli e Putignano; i 10 arresti per corruzione e appalti truccati eseguiti dalla guardia di finanza a Bari e in numerosi comuni del Foggiano; i 19 arresti per traffico di stupefacenti a Palo del Colle, dove s’infiltra il clan Cipriano rivale del clan Conte della vicina Bitonto.
Nella BAT, ai gruppi criminali storici si affiancano quelli emergenti influenzati dai grandi sodalizi foggiani e dalla malavita cerignolana e barese. Spicca il sequestro di 75 milioni di euro da parte delle fiamme gialle, nei confronti di 5 persone titolari di 4 società, per indebita percezione di erogazioni pubbliche e autoriciclaggio.
Si conferma la spartizione in quattro aree della provincia di Foggia tra società foggiana, mafia garganica, mafia dell’Alto Tavoliere e malavita cerignolana. “Regia” unica, con strategie e interessi condivisi e patto di reciproco supporto, anche se non sono mancati conflitti sfociati in azioni violente, omicidi e fatti di sangue. Diciassette, in tutto, i provvedimenti interdittivi antimafia emessi dalla Prefettura di Foggia.
Scendendo dal nord della Puglia al Salento, nella relazione Dia sulla provincia di Lecce spiccano i 37 arresti compiuti dai carabinieri per associazione mafiosa, traffico di stupefacenti, estorsione, danneggiamenti, detenzione illegale di armi a Campi Salentina, dove si è insediato un gruppo criminale mafioso riconducibile a un pluripregiudicato affiliato al clan Tornese, egemone a Monteroni di Lecce e nei comuni limitrofi.
A Brindisi emerge un’articolazione della Sacra Corona Unita, una frangia mesagnese riconducibile allo storico clan VIitale-Pasimeni dedita a reati contro la persona e il patrimonio, con referenti nei vari comuni della provincia brindisina per la gestione dello spaccio di droga. A Francavilla Fontana domina invece un altro clan, colpito da 9 arresti e dal sequestro di 5 chili di droga in un’operazione dei carabinieri.
Un duro colpo alla criminalità organizzata tarantina, nel secondo semestre 2023, soprattutto sul fronte dello spaccio di stupefacenti, con decine di arresti a Castellaneta, Palagianello, Taranto, Martina Franca e Sava e ingenti sequestri di droga. L’area jonica si distingue anche per usura e corruzione: scoperto un appalto truccato da 7 milioni per la gestione dei servizi cimiteriali in un Comune del Tarantino, eseguiti 4 arresti per estorsione e usura aggravata a Laterza.