BARI – Una stretta di mano all’arrivo, l’abbraccio alla fine che scioglie tutte le tensioni passate. Nel mezzo il momento più atteso: la firma. La premier Giorgia Meloni, a Bari, sigla l’accordo che porterà alla Puglia 6 miliardi e mezzo di euro.
Una cifra apparentemente grande, si è detto, ma determinante per lo sviluppo e l’economia dell’intera regione. La Meloni, accompagnata dal ministro per gli Affari europei Raffele Fitto nei suoi ultimi due giorni al governo prima di trasferirsi a Bruxelles, rivolge proprio a lui parole di stima e affetto aprendo il suo intervento: “Voglio dire a Raffele Fitto che sono orgogliosissima del lavoro fatto da ministro e sono orgogliosa di quello che farà da vicepresidente della Commissione Europea. Penso – ha aggiunto – che particolarmente debba esserlo la Puglia che oggi esprime il vicepresidente esecutivo dell’Europa intera”.
Ricordando, poi, il cambio di strategia voluto dal governo dando ai fondi nazionali, europei e del Pnrr una unica regia per far sì che siano spesi e sfruttati in maniera più coordinata – della precedente programmazione è stato speso solo il 34 percento – spiega le direttrici su cui è stato articolato l’accordo. E, dunque, sono 470 i progetti totali. Di questi: 1 miliardo e 200milioni di euro vanno al settore competitività e imprese, 957 milioni alla sanità, 1 miliardo e 200milioni ai trasporti, 455 milioni all’istruzione, 468milioni allo sviluppo urbano, poi turismo e cultura le architravi dell’economia. Tra i progetti più importanti finanziati nel Salento, il Polo Pediatrico di Lecce, la valorizzazione dell’anfiteatro romano, il completamento della strada statale 275, la circonvallazione di Casarano, i porti turistici di San Cataldo e Gallipoli, la riqualificazione degli ospedali. Ma ci sono anche il dissalatore di Tara, l’infrastrutturazione dei Consorzi di bonifica, il potenziamento dei depuratori. Lo spazio e i fondali marini, poi – ha spiegato la presidente del Consiglio – saranno strategici per il futuro e la Puglia saprà esserne leader grazie al Mediterraneo e all’aerospazio di Grottaglie. E su questo si concede una battuta: “Tra gli interventi più importanti lo spazio porto di Taranto-Grottaglie – ha detto la Meloni -, la prima infrastruttura nazionale dedicata ai voli orbitali e sub orbitali cioè alle missioni spaziali. Praticamente – ha scherzato – Emiliano come Elon Musk”.
Un sassolino la premier se lo toglie riferendosi alle polemiche sollevate su Acquedotto pugliese: “Per salvare l’Acquedotto pugliese, e voglio dirlo anche per fare chiarezza rispetto ad alcune polemiche che ho sentito fare alcune volte nei confronti del governo e che mi sembrano ingenerose – ha detto – abbiamo fatto il nostro lavoro per quello che consideriamo una infrastruttura straordinaria di questa regione, come facciamo sempre”.
La foto tra il governatore Emiliano e il ministro Fitto pacifica i rapporti definitivamente. Ora è il momento di pensare solo al futuro e ad imprimere l’accelerata. “Abbiamo lavorato in questi ultimi giorni facendo un lavoro complesso di sintesi – è il commento dell’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Alessandro Delli Noci – e siamo orgogliosi perché oggi è una bella pagina per la Puglia”. “Solo pochi anni fa eravamo una delle tante cenerentole dell’economia italiana. Adesso – ha aggiunto il presidente della Regione, Michele Emiliano – siamo una delle colonne portanti a detta stessa premier Meloni siamo la locomotiva della ripresa economica italiana che è ovviamente insufficiente ma che cammina anche sulle gambe del Mezzogiorno in particolare della Puglia”.