SALENTO – Il 90 per cento del patrimonio abitativo italiano non è a norma. Un dato percentuale che appare omogeneo in tutto il Paese e che quindi si può calare perfettamente anche nel territorio pugliese e salentino. Molte cose sono cambiate nel corso degli anni e dei decenni dal punto di vista normativo. La stragrande maggioranza delle nostre case non è a norma in quanto carente dei regolari titoli autorizzativi che prima negli atti di compravendita dell’immobile non venivano richiesti in quanto facevano fede i dati catastali. Risultato? Vendere una casa, o fare una ristrutturazione o qualunque tipo di intervento di recupero rischia di diventare un boomerang per il potenziale acquirente. Perché ci si ci trova di fronte a situazioni non più sanabili. Un annoso problema che la vicenda dei bonus edilizi ha fatto tornare prepotentemente a galla.
A far scattare l’allarme è il presidente dell’Ordine dei Geometri della provincia di Lecce, Luigi Ratano. Tutti gli immobili eseguiti fino al 2000 non sono regolari perché a partire da quella data viene richiesto il titolo autorizzativo
C’è di più: dal 2009 non basta essere in possesso della conformità urbanistica e catastale, occorre anche quella sismica.
I geometri lanciano, dunque, un sasso nello stagno: i cittadini devono sapere che la propria casa non è a norma. L’auspicio è che questo scottante problema giunga sul tavolo del governo regionale e nazionale.