LECCE – La parola fine sembra essere ancora lontana. Il caso di Julie resta ancora aperto e con all’orizzonte la possibilità di nuovi risvolti capaci di dare una nuova svolta nelle indagini. La ragazza francese di 21 anni, a Lecce per un programma di studi universitari, il 22 ottobre 2023, venne trovata senza vita all’interno del suo appartamento. Un suicidio secondo una prima ricostruzione, ipotesi questa che non ha convinto mai appieno soprattutto la famiglia che ha continuato a scavare sulle cause del decesso. Sarà adesso la polizia scientifica di Bari ad effettuare la nuova ispezione nell’appartamento di via Pappacoda a Lecce, rione San Pio, dove fu trovata senza vita Julie. Ci sono infatti altre novità nell’inchiesta sulla morte della studentessa. Gli accertamenti richiesti, sono orientati a vagliare l’eventualità che ci siano ricostruzioni alternative alla tesi del suicidio. I genitori hanno presentato una denuncia per violenza sessuale ed hanno anche depositato una consulenza crimino-dinamica in cui si sollevano dubbi sulla ricostruzione dei fatti. Una lettera ricordiamo della ragazza in cui raccontava di aver subito violenza sessuale era stata trovata nella sua stanza. L’attenzione degli inquirenti adesso si sofferma sull’armadio al quale la giovane avrebbe legato un’estremità dei lacci utilizzati per suicidarsi. Secondo la consulenza dei genitori il peso del mobile non sarebbe stato compatibile con la dinamica finora ricostruita. Da qui la nuova ispezione che la polizia Scientifica, su delega del pm Rosaria Petrolo, effettuerà il 3 dicembre prossimo. Restano invariati i reati ipotizzati: istigazione al suicidio e violenza sessuale. L’unico indagato al momento è un 20enne di Ceglie Messapica.